lunedì 10 marzo 2014

Cos’è la scrittura creativa?

Oggi abbandono il mio piano editoriale per seguire il pensiero e un interrogativo last minute. Parliamo sempre e tanto di scrittura creativa, ma cos’è veramente? Perché si chiama scrittura creativa e non scrittura ordinaria?

In un qualsiasi dizionario cercando la voce “creazione”, alla definizione della genesi divina per estensione si aggiunge la definizione legata alla creazione di un’opera, “ideazione ed esecuzione di un’opera originale, elaborando elementi preesistenti”. Opera originale. Originalità.

Cos’è l’originalità? “Attributo di ciò che è diverso dalla normalità”.
Cos’è la normalità?

Amo non avere una definizione di normalità.



Photo credit: Gratispgraphy



Scrittura creativa e fantasia

Uno degli elementi basilari della scrittura creativa è la fantasia. Un creativo è una persona che riesce a spezzare gli steccati della “presunta” normalità. Dico presunta perché tutti, in genere, siamo portati a dare per scontato che lo sia.

Far cadere ogni tabù con la fantasia: è questo che fa il creativo o lo scrittore creativo. E’ così che il creativo riesce a catturare l’attenzione. Ma probabilmente il suo obiettivo non è pensare a chi leggerà. La spinta non viene da fuori, ma da dentro. E’ una spinta che riesce a far crollare tutti i paletti certi e stabili della mente. Ma il punto di partenza è vederli. Quei paletti. E mi viene in mente una frase di Marshal McLuhan:

“Una cosa di cui i pesci non sanno niente è l’acqua” 

O, ancora, il protagonista di una nota novella di Luigi Pirandello, “Il treno ha fischiato” , che si rende conto della realtà in cui vive solo dopo un segnale proveniente dall’esterno, iniziando a mettere in dubbio tutto ciò che fino a quel momento era stata una misera certezza.

Sono esempi di mancanza/presa di consapevolezza dell’immersione in una realtà che sa di razionale, di scontato. Prendere coscienza di questa realtà nella quale siamo immersi probabilmente è il primo step per distruggerne gli steccati.

Creatività è spezzare le catene del solito per sconfinare nell’insolito

Se le lenti con cui guardiamo la realtà sono intrise di normalità, allora probabilmente creatività potrebbe far rima con assurdità. Ma proviamo per una volta a togliere quegli occhiali. E non è mica semplice. Quante volte abbiamo pensato di riuscire a svincolarci e invece siamo sempre invischiati nello stagno della normalità? Quanto è difficile abolire il legame strettissimo delle relazioni causa-effetto? Sono le categorie che costituiscono i frame della nostra conoscenza. Abolirle non sarebbe un pò abolire la conoscenza?

Eppure creatività è spezzare quelle relazioni.
Riuscire a vedere qualcosa che con gli occhiali della normalità nessuno vede.


Creatività e connessioni nascoste

Come diceva Steve Jobs:

“La creatività è mettere in connessione le cose”

Mettere in relazione le cose. Stabilire legami insoliti. Essere visionari al punto di vedere una rete di connessioni nascosta.

Creatività è tornare bambini

Creatività è tornare bambini. Vedere il mondo con occhi nuovi. I bambini esplorano il mondo, non danno mai nulla per scontato e non hanno mai paura di fare domande. Il segreto probabilmente è questo. Cercare di non rimanere mai avviluppati nella rete della conoscenza del mondo. O nella presunzione di possedere globalmente tale conoscenza. Avere la capacità di stupirsi sempre, di sorridere e ridere davanti alle cose, senza temere di essere bersaglio facile della mediocrità.

Creatività è non aver mai paura delle proprie idee

Aver paura delle proprie idee per timore di sbagliare, di essere contraddetti, derisi o semplicemente perché, in questo modo, si è parte di un gruppo minoritario di pensatori e non della massa. La verità è che la parola d’ordine dovrebbe essere proprio questa: distinguersi dalla folla, emergere dal brusio che spesso è un sottofondo monotono.

Aver paura delle proprie idee è castrare il pensiero personale. E’ castrare se stessi.

Cosa ne pensa Luisa Gasbarri?

Ho letto, a proposito, un’intervista a Luisa Gasbarri , docente di creative writing. Per la scrittrice che ha inaugurato il gener noir chocking con “L’Istinto Innaturale”, “lo scrivere artistico è una dimensione dell’essere, uno stato esistenziale che libera tutte le altre energie”. Tra gli elementi che confluiscono nella scrittura creativa “il talento, la creatività, l’emotività, la tensione espressiva, la visionarietà di un nostro sguardo alternativo sul mondo che abbiamo magari sempre ignorato”.

... uno sguardo alternativo sul mondo che abbiamo sempre ignorato....

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi. Cos’è per te la scrittura creativa?

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