martedì 1 aprile 2014

Ceres Soft Ale: il più grande pesce d’aprile organizzato da una birra!

La settimana scorsa ho parlato del lancio del nuovo prodotto Ceres, Ceres Soft Ale (in “Ceres Soft Ale: Epic Fail o Strategia?”). Da oggi, 1 Aprile, è in circolazione un nuovo video, una parodia comica del video lanciato inizialmente per promuovere la nuova birra soft a base di zenzero e lampone che si conclude con la seguente dichiarazione: “Ceres Soft Ale: il più grande pesce d’aprile organizzato da una birra”




Un Epic Fail pilotato

Dunque, un #EpicFail, scenario che la maggior parte ha intravisto, studiato a tavolino. Una vera e propria strategia sabotatrice, all’apparenza. Una crisi pilotata, attraverso la quale Ceres ha sperimentato l’utilizzo mirato dell’epic fail, dopo averne analizzato le dinamiche, e che ha generato il nascere di un acceso dibattito che, in pochissimo tempo, è dilagato in tutta la rete, animando ed infuocando gli animi. Eppure quel countdown era così chiaro. Allora l’ipotesi alternativa dello scherzo inizia a diffondersi, alimentando ulteriormente la conversazione, fino al 31 marzo, quando in fan page viene pubblicata un’immagine raffigurante una serie di scatoloni di Soft Ale stoccati in un magazzino e pronti per la distribuzione.

Dallo stoccaggio a casa mia

Ore: 14:00.
Suona il campanello.
Chi sarà mai? – mi chiedo.
Il postino.
“Sì?” chiedo.
“C’è un pacco per lei” risponde.
Ma io non ho ordinato nulla in questi giorni – penso.
Poi capisco. Era arrivata la mia Ceres Soft Ale.



Uno scherzo organizzato nei minimi dettagli

Apro il pacco e trovo una scatola rosa con su scritto “Ceres Soft Ale”, ma non sono pienamente convinta. Apro la scatola e mi ritrovo una bottiglia Soft Ale di un rosa glam.

Ad accompagnare la bottiglia un biglietto con su scritto: “Edizione limitata pesce d’aprile”.
Primo pensiero: Fantastici!
Ovviamente sorrido.
Giro il biglietto: “Di Ceres ce n’è una sola”
Secondo pensiero: Geniali!
Domanda: Quanto si sono divertiti nell’organizzazione di questa mega-burla?



Da oggi, infatti, la fan page ha utilizzato una cover apposita per questo clamoroso “pesce d’aprile”!


Considerazioni…

Partecipazione


Quanto erano felici gli utenti nel dire la propria, a prescindere dai messaggi censurabili, sul sito della nuova birra? Erano i cosiddetti “Inglorious Heroes”, i bersagli della burla che propugnava l’anti-Ceres per eccellenza. La maggior parte dei commenti erano pieni di rammarico, anche se alcuni hanno espresso la loro disapprovazione utilizzando toni poco adeguati.

Aspetto ludico e volto umano

Con questo scherzo l’azienda mostra un lato giocoso e ludico di sé. Proprio come farebbe una persona. Nessuna entità astratta. Il volto umano è più che evidente. D’altro canto, mediante questo scherzo, l’azienda conferma di non voler “tradire” la fiducia dei consumatori, cambiando rotta con un prodotto che non abbia nulla a che vedere con la personalità forte che la classica Ceres rappresenta.

Ceres e l’era dell’attenzione

Attrarre l'attenzione. Oggi è la cosa più difficile che possa esserci. La pubblicità non serve più. Come sostiene Seth Godin, ottenere l’attenzione delle persone oggi è difficilissimo, a meno che non ci sia impegno evidente nella creazione di una relazione vera. Commitment.

Relazioni! Relazioni! Relazioni!

In tutta la vicenda nessun riferimento ad obiettivi di vendita. L’iniziativa si è interamente basata sull’idea di rafforzare la relazione con i sanguigni aficionados della classica Ceres, ribadendo, allo stesso tempo, l’identità del brand.

Ambiguità e suspense


L’idea iniziale del lancio della nuova birra tutta rosa e il dubbio sorto in seguito ad alcuni indizi hanno creato attorno alla vicenda un alone di ambiguità e suspense che ha portato tutti ad attendere questo fatidico 1 Aprile. Che dire? Una dissimulazione degna di un personaggio Shakespeareano!

E ora immagino la scena…

Stai bevendo la tua Ceres, il tuo mito di birra.
Dopo il primo sorso, osservi la bottiglia e pensi: Però! Che simpatici!

Dall Epic Fail all'Epic Win?

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